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Forza di Donna

Vivere con l’incontinenza: dalla paura alla forza

Aggiornamento: 14 feb


Forza di donna incontinenza

Quando ho iniziato a viverla sulla mia pelle, non ero pronta per l’impatto emotivo che avrebbe avuto su di me. Non ero più la stessa.

  • Correre? Dimenticato.

  • Viaggiare senza pensieri? Finito.

  • Sentirmi sicura nel mio corpo? Sparito.

Era come se il mio corpo non mi appartenesse più. Avevo perso autonomia, controllo, libertà. Decidere quando e come andare in bagno non era più una scelta, ma una lotta quotidiana.


L’incontinenza urinaria non è solo un problema fisico. Ti cambia dentro.

Il primo impatto: paura, vergogna e frustrazione

Mi sono sentita fragile, vulnerabile. Costretta a pianificare ogni uscita, ogni spostamento, ogni situazione sociale. Il mio corpo mi aveva tradita.

  • E se succede di nuovo?

  • Se gli altri se ne accorgono?

  • Dovrò vivere così per sempre?

E poi arriva il rifiuto. Rifiutavo questa nuova realtà. Mi dicevo che sarebbe passato, che non poteva essere per sempre. Speravo che qualcuno mi desse una soluzione, che esistesse una risposta chiara.

Ma nessuno ne parlava. L’incontinenza è un tabù.


Nessuno ci dice la verità

Anche tra donne, anche tra mamme, è un argomento che si nasconde. Si soffre in silenzio. La soluzione più comune? Assorbenti. Ti abitui, ti adatti, ti rassegni.

Ma io no. Io non potevo accettarlo.

Se avessi accettato le prime risposte ricevute dai medici, oggi non starei raccontando un percorso di miglioramento, ma solo di adattamento.

Perché il vero problema è che nessuno ci spiega davvero cosa sta succedendo al nostro corpo.


Ecco perché è così difficile trovare una soluzione:

Poca informazione: pochissimi professionisti ti spiegano in modo chiaro cosa succede anatomicamente al tuo pavimento pelvico.

Nessuno guarda il quadro completo: ogni specialista propone soluzioni dalla propria prospettiva:

  • Il chirurgo ti parla di intervento.

  • Il fisioterapista di riabilitazione.

  • Chi si occupa di elettrostimolazione di terapie passive.

Tutto scollegato!

Le donne non conoscono il propio corpo: Ci insegnano poco o nulla sulla nostra anatomia, e così finiamo per non sapere nemmeno cosa chiedere.

Quando è stata l’ultima volta che ti sei guardata con uno specchio la giù?

Risultato? Proposte frammentate, percorsi incompleti e nessuna visione chiara per recuperare la funzionalità nel lungo termine.

Recuperare funzionalità non significa guarire. Significa riprendersi la propria autonomia.

Alcune lesioni, come le mie, sono irreversibili. Ma questo non significa che dobbiamo arrenderci.

  • Possiamo rafforzare il nostro corpo.

  • Possiamo migliorare la qualità della nostra vita.

  • Possiamo smettere di sentirci intrappolate.


La Chiave? Educazione, Consapevolezza e Azione.

  • Ho studiato. Ho capito che il pavimento pelvico non lavora da solo, ma è parte di un sistema più grande.

  • Ho ascoltato il mio corpo. Ho iniziato a connettermi con la mia respirazione, la postura, la gestione delle pressioni addominali.

  • Ho scoperto gli ipopressivi. E il mio corpo ha risposto.


Esiste un altro modo. Non dobbiamo vivere nell’incertezza e nella vergogna. Possiamo recuperare la funzionalità e riprendere il controllo.


E io sono qui per guidarti in questo percorso.


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